L’ultimo concorso regionale delle pecore di razza Brogna ha promosso Marco Beccherle, di Bosco Chiesanuova, quale titolare di miglior allevamento; Lorenzo Erbisti, pastore di Roverè con Giuliano Menegazzi di Erbezzo, sua riserva, per il miglior ariete portato in esposizione; Massimo Spada per il più bell’esemplare di femmina fattrice con riserva l’allevamento «Lana al pascolo» di Cristina Ferrarini di Ceredo; migliori agnelli sono risultati quelli di Bortoli-Capuz di Asiago e di Marco Beccherle, mentre un agnellino di Cristina Ferrarini ha ricevuto il premio assegnato dai bambini.
«Il concorso, arrivato alla sua terza edizione, si propone di far conoscere la razza di pecore Brogna che è stata salvata dall’estinzione grazie al lavoro dell’Associazione per la promozione e la tutela della pecora Brogna», fa sapere il suo direttore Marcello Volanti, «ma anche di migliorare la selezione dei capi e far conoscere e degustare al pubblico i prodotti che ricaviamo da questo animale che è tre volte generoso: fornisce il latte e quindi i suoi derivati, la carne e la lana per diversi usi. Come veterinario dell’associazione, sono stato molto contento perché ho trovato un altissimo livello negli animali portati in questa esposizione, soprattutto nella categoria degli agnelli e questo fa ben sperare, perché significa che gli allevatori stanno lavorando bene, con i criteri di selezione e quindi ci potrà essere un futuro per questa razza».
«Partecipiamo volentieri a queste manifestazioni», aggiunge il vicepresidente Marco Beccherle, che è anche allevatore, «perché ci danno visibilità, anche se ci costano sacrificio e richiedono impegno. Attualmente siamo a circa duemila capi, quasi tutti iscritti all’associazione, con una ventina di allevamenti in Lessinia e qualcuno anche fuori provincia».
Il pubblico ha gradito molto sia l’esposizione che la degustazione di arrosticini: i duemila pezzi preparati sono andati esauriti in poche ore, come non è rimasta traccia della pasta al ragù di pecora Brogna.
«Per noi sono segni di buon auspicio e ci danno la garanzia di sostenibilità e di poter continuare il nostro lavoro utilizzando questi animali in particolare in montagna, in zone più impervie, dove la presenza della pecora favorisce la pulizia del territorio e la sua conservazione», aggiunge Beccherle.
Isabella Bortoli-Capuz di Asiago è l’unica allevatrice di pecora Brogna del Vicentino: «L’ho scelta perché è una razza bellissima, un animale molto docile, carino anche esteticamente, rustico e legato al territorio. Ho conosciuto prima la Lessinia e me ne sono innamorata. Poi, adottare la pecora Brogna è stato un atto d’amore conseguente», conclude l’allevatrice di Asiago.
V.Z.
Fonte: www.larena.it